Malta continua a essere Malta, anche due anni dopo…

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Arrivare a Malta e trovare pioggia, vento e cielo nuvoloso sembra strano, abituati come eravamo stati a sole, luce e colori caldi, sabbia, ambra, zafferano e miele. E invece ci ritroviamo sullo sfondo di un cielo grigio, che ti fa pensare a colori freddi e aerei, celeste, blu oltremare, verde smeraldo e acqua, tanta acqua…

Le case di Malta hanno gli stessi colori, nelle pietre delle mura delle case di Malta, ma lo sfondo grigio e la mancanza del sole le fa apparire sotto un ombra diversa. Il calore si è rinchiuso all’interno delle mura delle case. L’ospitalità maltese, l’accento con cui i maltesi parlano italiano, o anche inglese, le case di pietra e i camminamenti, le strade (i triq) che ero abituato a girare, due anni fa, e gli amici che ci aspettano.

Note e profumo di umido.

Ieri sera, alla festa di OGAE Malta, Kurt Calleja ha cantato cose bellissime, non solo la canzone fomentatissima che l’ha reso famoso ai fans, “This is the night” (Malta 2012), ma anche le sue altre, come “Over and over”. Belle, coinvolgenti, molto ritmate. E alla sua più famosa, quella dell’Eurovision, è sceso dal palco e ha cantato e ballato insieme a noi.

E niente… il piccolo George Michaelides, che rappresenta Cipro quest’anno con la canzone “Dance Floor”, potrebbe essere mio figlio…

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