Ritornerà al Festival di Sanremo 2017 dopo avervi già partecipato in gara ben nove volte, l’ultima nel 2014 2001. Si tratta della cantautrice romana Paola Turci che oggi ospitiamo sul nostro sito con un’intervista in cui ci anticipa alcune informazioni sul brano che ascolteremo al Festival e sui suoi progetti futuri.

Partiamo subito da Sanremo. L’abbiamo vista esultare e commuoversi con Elodie ed Emma per l’annuncio della sua partecipazione al Festival. Cosa si prova a tornare sul palco dell’Ariston dopo 16 anni da “Saluto l’inverno”?

È stato bello vedere quel video: non sapevo ci stessero filmando ed è stata una reazione spontanea. Quindi è vero, andare al Festival mi piace, mi emoziona, mi diverte, mi spinge a fare il massimo, e anche a capire a che punto è la persona che sono diventata rispetto agli anni passati. È una bella prova, soprattutto dopo tutto questo tempo.

Vuole raccontarci qualcosa di “Fatti bella per te”, il brano che ascolteremo a febbraio al Festival?

È un tema a me caro, quello dell’accettazione di sé. L’ho cominciato ad affrontare seriamente quando sono venuta allo scoperto con me stessa ammettendo di avere paura invece di avere coraggio. Allora l’ho confessato pubblicando un libro e raccontando i miei limiti, gli sbagli, la mia vulnerabilità, e ne è uscito un libro dal titolo “Mi amerò lo stesso” che poi è diventato un monologo teatrale che ha visto realizzare il mio sogno di fare l’attrice interrotto il giorno in cui mi sono spaccata la faccia, 24 anni fa. Queste – il libro e il teatro – sono state due esperienze curative. E questa canzone lo racconta bene.

Dopo Sanremo, quali sono i suoi progetti? Uscirà un nuovo album di inediti?

Album di inediti e un tour. I concerti per me sono da sempre il momento che aspetto con più trepidazione.

Il nostro sito è dedicato all’Eurovision Song Contest. Conosce la manifestazione ed ha avuto modo di seguirla in questi anni?

La seguo da poco e mi piace. Un festival di musica europea è un bene per tutti. 

Il vincitore di Sanremo avrà la possibilità di rappresentare l’Italia all’Eurovision. Le farebbe piacere partecipare? “Fatti bella per te” è un brano che pensa possa colpire il pubblico europeo?

Mi viene un po’ da ridere… Non mi sono mai immaginata vincitrice del Festival, anche quando l’ho vinto… Non ci pensavo proprio!  Però la canzone potrebbe piacere, perché no? 

Lei è nata artisticamente in un periodo in cui si investiva a lungo termine sugli artisti. Negli ultimi anni, però, si è affermata la formula del talent. Cosa pensa di questa modalità di trovare nuove voci? Le hanno mai proposto di fare il giudice e, in caso, le piacerebbe fare questo tipo di esperienza?

Penso che fare il giudice di un talent sia un’impresa molto difficile. Non si può decidere di farlo per mostrarsi, per fare show  e promozione di sé davanti alle telecamere ma si tratta di essere responsabili del futuro della musica e di chi la fa. La modalità è ottima ma solo per i cantanti, impegnati a mostrare le loro capacita interpretative mentre non c’è ancora alcuna formazione di tipo compositivo e autorale

L’ultimo suo album è stata la raccolta “Io sono”. C’è qualche che non ha potuto inserire nell’album, ma al quale è particolarmente legata?

Ho fatto un lavoro che non avevo mai fatto prima: riascoltare tutti i miei dischi, ogni singola canzone. E ho amato di nuovo album come “Candido” e “Tra i fuochi in mezzo al cielo”. Qualcosa è rimasto fuori ma sono contenta di aver fatto quei lavori: sono il mio testamento.

La sua discografia è piena di collaborazioni. C’è qualche artista con ancora non ha avuto modo di collaborare e col quale le piacerebbe fare musica?

Se Fabrizio De André fosse ancora qui farei carte false per collaborare con lui. 

Sappiamo che le proposero di cantare “Almeno tu nell’universo”. Che ricordi ha di quel Sanremo in cui incrociò proprio Mia Martini che ritornava al grande successo?

Uno dei ricordi più belli legati alla musica è quello: erano le due del pomeriggio e al teatro Ariston si facevano le prove. Sapevo che sarebbe stato il turno di Mia Martini, avevo letto il titolo della canzone e avevo capito che era la stessa che mi avevano proposto mesi prima, quindi la conoscevo e mi piaceva tantissimo (anche se decisi di portare la mia “Bambini”). L’idea che un bellissimo brano come quello potesse interpretarlo l’artista che più mi suscitava emozioni non mi faceva stare nella pelle. Entrai in teatro, lei cominciò a cantarla e io cominciai a piangere di gioia. Indimenticabile.

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