Finalmente è partita, la tanto attesa inaugurazione dell’Eurovision a Kiev è avvenuta. Sin dall’apertura capiamo che televisivamente parlando assisteremo ad uno spettacolo che non sarà di certo all’altezza del precedente, per molti motivi, primo tra tutti i costanti ritardi di cui ha sofferto tutta l’organizzazione dell’evento.

© Thomas Hanses/EBU

Si parte con bei volti di un’Ucraina un po’ agreste, l’esibizione di un rapper (?), cartoline varie dall’Ucraina… insomma il minimo indispensabile, poi i tre presentatori – tutti e tre maschi (questa è una novità) eseguono il loro compitino tutto sommato bene, ma nulla a che vedere con la grandezza di Petra & Mans dell’anno scorso.

Abbastanza velocemente parte tutta la carrellata delle diciotto canzoni intervallata da vari spazi che consentono ai broadcasters di inserire degli spazi pubblicitari.

Nota dolente sono le riprese, non tutti gli staging sono perfetti… le inquadrature sembrano imprecise, il tutto fa pensare che forse ci vorrebbero più prove anche perché moltissime esibizioni sono ambiziosamente elaborate, fin troppo.

Slavko per il Montenegro e i rappresentanti della Moldova ci regalano le poche occasioni di questa semifinale per muovere almeno un piedino e di divertirci un pochettino perché per il resto si passa dalla fredda compostezza svedese chiudendo con l’improbabilità della Lettonia, passando per la mestizia della finlandese, l’emozione per il cantante portoghese e gli strani acuti Australiani. La Belga eccessivamente emozionata.

Al termine la tradizionale esibizione della vincitrice della scorsa edizione con la presentazione del suo pezzo nuovo. Nulla di che.

Seguono gli spezzoni delle tre finaliste automatiche che sono assegnate a questa semifinale, per l’Italia direi che la delegazione dovrebbe prendere contatti con la regia per rivedere un po’ le inquadrature e Francesco dovrebbe scendere di una righina che mi è sembrato tarantolato.

La presentazione dei dieci qualificati avviene in maniera piuttosto “asciutta” e con un pathos un po’ forzato. Le serate successive possono e devono essere suscettibili di ampi miglioramenti.

Discorso RAI 4.

Purtroppo la recensione dell’operato della Rete e dei commentatori è ampiamente deficitario.

Diego ed Andrea sono bravi e simpatici quando si tratta di chiacchiericcio di colore ma estremamente imprecisi quando devono esporre dati e fatti. E poi, diciamocelo chiaro, non è ammissibile commentare una trasmissione di cui non si conosce alla perfezione nemmeno il nome! Ci attendiamo che chi di dovere gli prepari uno script decente per la seconda semifinale e per la finale (che commenteranno per Radio2)

La struttura inoltre continua a propinarci quei fastidiosi quanto inutili tweets. Vanno eliminati per il rispetto che è dovuto ai partecipanti alla gara.

Arrivederci per il commento della seconda semifinale.

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