Tra prove, interviste, foto e autografi, Francesco Gabbani oggi ha deciso di dedicarci un po’ di tempo per rispondere ad alcune nostre domande e per mandare un saluto ai lettori di Eurofestival Italia.
Francesco ci racconta della responsabilità e dell’orgoglio di rappresentare l’Italia a Kiev, delle differenze tra Sanremo e l’Eurovision, del tema di quest’anno, Celebrate Diversity, e di molto altro.
Come un’appassionata di Eurovision sin dai tempi in cui vivevo all’estero, mi dispiace ogni volta che le canzoni che vengono dall’Italia debbano sempre essere interamente in italiano, cosa che non le rende di facile fruizione al pubblico generale europeo. Poi per forza l’Italia non vince mai! Sembra che non abbiamo interesse a vincere e creare un prodotto marketizzato bene anche per ‘bucare’ il mercato europeo e farsi pubblicità internazionale. Di fatto Eurovision è una ribalta importante che andrebbe sfruttata meglio.
Condivido la scelta di mandare la canzone vincitrice a San Remo, ma se non siamo in grado di tradurre la canzone interamente in inglese (come fanno tante altre nazioni partecipanti), almeno potremmo tradurre porzioni di essa o il ritornello, come nel caso della canzone di Alma di quest’anno.
Vengono a mente le canzoni di Elisa, che sono spesso scritte in un inglese semplice ma efficace e avrebbero successo anche ad Eurovision. Perché è bello, ogni tanto, partecipare per vincere!
Comunque: forza Gabbani! Facciamo il tifo per te!!
tradotta in inglese ? Perché ? “Non ho l’età” e’ stata cantata in italiano, così come “l’italiano ” il problema sono le giurie che fanno scambio di voti tra nazioni solo per simpatia o chissà che altro di certo non per bravura , neppure san marino ha votato Italia, il che è tutto detto . Piuttostonperche ci si ostina a partecipare un festival fasullo ? Avete notato quante volte ha vinto la Svezia ? E quante volte anno vinto le altre nazioni? Quali sono le canzoni che hanno avuto eco dopo aver visto l’euro song contest .Nel blu dipinto di blu partecipo e non vinse ma fu ed è un succecco mondiale anche oggi … ma di cosa stiamo parlando ?